10 errori nella corsa che forse fai anche tu
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Quali sono gli errori più comuni nella corsa? In questo articolo parlo di 10 errori molto comuni tra atleti di ogni livello. Errori che non ci permettono di esprimerci al meglio delle nostre abilità.
Eccoci qua! Io sono Alberto, allenatore di corsa certificato UESCA ed appassionato di sport. Di cosa mi occupo? Realizzo programmi di allenamento personalizzati per atleti di ogni livello e li aiuto a raggiungere i propri obiettivi sportivi. Se ti piacciono i video sulla corsa e sull'allenamento, visita il mio canale YouTube. Se vuoi farti allenare da me, oppure vuoi saperne di più su come posso aiutarti, visita il mio sito.
Oggi parliamo di errori nella corsa. Facciamo un elenco di 10 errori molto comuni, tra gli atleti di ogni livello, dagli atleti amatori a quelli più esperti. Non sono in ordine di importanza e non sono necessariamente i 10 errori più comuni. Ho voluto fare un elenco generico.
Iniziamo subito con il primo errore: allenarsi troppo piano. Quante volte abbiamo sentito dire, o letto, o visto in video su YouTube, che allenandosi piano si diventa più veloci? C'è un fondo di verità, nel senso che, senza una base aerobica, che si sviluppa con allenamenti a bassa intensità, risulta difficile allenarsi successivamente ad alta intensità e di conseguenza diventare più veloci. Però l'allenamento a bassa intensità, quindi a ritmi lenti, da solo non è sufficiente per ottenere gli adattamenti che poi serviranno per performare al meglio in gara.
Secondo errore: allenarsi ad intensità troppo alta. Sicuramente conoscete qualcuno, magari siete proprio voi quella persona, che ad ogni allenamento si sfinisce, arriva alla fine dell'allenamento completamente esausta. Molto spesso questo è un errore: ogni allenamento ha un suo obiettivo specifico, ogni allenamento ha una sua intensità specifica. Quindi è vero che alcuni allenamenti sono strutturati in modo da portarci allo sfinimento, però la maggior parte degli allenamenti sono strutturati su una specifica intensità. Correre ad intensità più alte, quindi fare più fatica, risulta controproducente o comunque, se non controproducente, risulta inutile (si sprecano energie inutilmente).
Terzo errore: aumentare troppo velocemente il volume di allenamento. Il problema più grosso dell'aumento repentino del volume di allenamento è l'aumento del rischio di infortuni. È corretto, sul lungo termine, aumentare il volume di allenamento. Di solito si segue la regola del 10%. A me non piace tanto, però non posso dire che sia sbagliata. La regola del 10% dice semplicemente che, da una settimana all'altra, si può aumentare il volume di allenamento al massimo del 10% (se corriamo 60km a settimana, la settimana successiva al massimo 66km). Ripeto, a me non piace tanto questa regola, però non posso dire che sia sbagliata. Perlomeno, seguire questa regola, difficilmente può causare infortuni.
Quarto errore, forse uno dei più popolari tra gli atleti amatori: evitare gli allenamenti utili ma che non piacciono. Ogni atleta ha allenamenti che preferisce ed allenamenti che disprezza, che non vuole fare, che non piacciono. Vi do una brutta notizia: purtroppo, anche gli allenamenti che non piacciono, spesso sono molto utili; spesso sono proprio quel tassello, che manca, per fare il salto di qualità o per raggiungere l'obiettivo prefissato e che non si è riusciti a raggiungere in diverse occasioni.
Quinto errore, anche più comune tra gli atleti inesperti: partire troppo forte in gara. Per alcuni atleti sembra scontato ma, soprattutto per gli atleti principianti che hanno appena iniziato, è uno degli errori più comuni. Vale per tutte le gare, dagli 800m in pista fino alla maratona e alle ultramaratone. Partendo troppo forte, si svuota troppo velocemente il proprio serbatoio di energie e ci si ritrova, durante l'ultima parte di gara, senza energie e costretti a rallentare. In alcuni casi addirittura si è costretti al ritiro.
Sesto errore: non recuperare nel modo corretto. Il processo di recupero è una delle fasi più importanti per quanto riguarda la preparazione per una gara. Molte persone spesso si concentrano solo sull'allenamento ma, un recupero fatto nel modo corretto, è ciò che permette di svolgere le successive sessioni di allenamento in modo ottimale, ed essere ben preparati il giorno della gara. Se volete informazioni in più per quanto riguarda il recupero, ho già fatto un video dedicato che potete recuperare nel mio canale *vai al video*.
Settimo errore: non riconoscere quando è meglio fermarsi ed interrompere un allenamento. Può succedere di avere la classica giornata no: durante l'allenamento non ci sentiamo molto bene, facciamo fatica a mantenere i ritmi scritti sul programma di allenamento. In alcuni casi la scelta migliore che possiamo fare è interrompere l'allenamento. Per molte persone, finire l’allenamento, diventa una questione di orgoglio; però, se a metà allenamento ci accorgiamo che non riusciamo a mantenere i ritmi scritti sul programma, siamo molto più lenti, non ha alcun senso continuare l'allenamento. Si può modificare oppure nei casi più estremi interrompere l'allenamento.
L'ottavo errore è quello di continuare ad allenarsi quando si è infortunati. Anche qui parliamo di una questione di orgoglio. Molti atleti non vogliono saltare allenamenti perché pensano di perdere la loro forma. In realtà saltare pochi allenamenti non stravolge la preparazione per una gara. Però allenarsi quando si è infortunati, o quando si avvertono particolari dolori, può causare infortuni più gravi, che obbligano a restare fermi per molto, molto più tempo. Esistono metodi di allenamento alternativi, il cosiddetto cross training, che possono eventualmente limitare la perdita di forma causata dalla mancanza di allenamento specifico per la corsa. Comunque, quando si è infortunati, è sempre meglio riposare, recuperare subito, piuttosto che provare a sforzare, sperando che in qualche maniera l'infortunio svanisca, anche se continuiamo ad allenarci.
Nono e penultimo errore: non riprendere l'allenamento in modo graduale dopo un periodo di stop. Dopo un periodo di stop è molto importante riprendere l'allenamento in modo graduale, sia per quanto riguarda i volumi, sia per quanto riguarda l'intensità. Dopo un periodo di stop molto breve, per esempio una o due settimane, si può riprendere già con volumi ed intensità molto vicine a quelle che si svolgevano in precedenza. Dopo periodi di stop particolarmente lunghi, soprattutto dopo infortuni legati all'attività, è molto, molto importante, riprendere con calma e gradualmente: volumi bassi, intensità bassa ed aumentare gradualmente ogni settimana o ogni due settimane, fino a recuperare i volumi e le intensità che si svolgevano prima del periodo di stop.
Decimo ed ultimo errore. Affidarsi troppo a ciò che dice lo sportwatch. Tutti gli atleti al giorno d’oggi hanno un orologio sportivo, dai principianti che hanno appena iniziato a correre, agli atleti professionisti. Un errore che vedo fare molto spesso, soprattutto tra gli atleti amatori, è quello di affidarsi troppo al proprio orologio, o meglio, ai dati forniti dal proprio orologio. Le informazioni fornite dall'orologio possono essere delle buone linee guida per quanto riguarda la nostra preparazione ed il nostro allenamento, però è sempre meglio affidarsi alle proprie sensazioni, oppure a ciò che dice l’allenatore. Non voglio dire che l'orologio sia sempre sbagliato; ovviamente c'è una base scientifica anche sui dati forniti dall'orologio, però capita molto spesso che alcuni dati non rispecchino la realtà. Quindi in alcuni casi l'orologio può dire che non si è in forma e non si ha recuperato, quando in realtà si sta benissimo e si può tranquillamente svolgere l'allenamento come da programma.